Cosenza, il comunicato di Guarascio divide la piazza: tra ironia, dubbi e amare verità

Il recente e inaspettato comunicato stampa diffuso da Eugenio Guarascio ha generato un vero terremoto a Cosenza. Ogni frase, ogni sfumatura del testo è stata passata al microscopio da tifosi, giornalisti e osservatori, che vi hanno trovato elementi di ogni tipo: ambiguità, disillusione, strategia, distanza dalla realtà, ma anche una vaga speranza per quelle famose “situazioni concrete in essere ed una, in particolare” che “potrebbe arrivare alla definizione a brevissimo”.
Nel frattempo, mentre il club è ancora alla ricerca di una sede per il ritiro precampionato, i supporters si interrogano sulla reale volontà del presidente di chiudere con il passato e cedere davvero il Cosenza.
Non serve aggiungere molto a quanto già ampiamente discusso in città. Ma è difficile non notare come, in più punti, il testo di Guarascio abbia toccato vette di involontaria ironia, come quel “qualcosa non ha funzionato” che sembra uscito da una commedia all’italiana, più che da un’analisi seria e responsabile dopo un’annata disastrosa.
In sostanza, il comunicato appare come l’ennesimo tentativo di guadagnare tempo, quando ormai il tempo è finito da un pezzo. Più che un'apertura al confronto, il messaggio sembra costruito per evitare domande, silenziare le critiche e rimandare ancora decisioni che la piazza attende da mesi.
La tifoseria, anestetizzata da mesi di scelte incomprensibili, comunicazioni assenti e risultati sportivi deludenti, fatica a credere che stavolta sarà diverso. Guarascio, nel corso della stagione, ha scelto spesso il silenzio e il distacco, perdendo il contatto con l’ambiente e lasciando la sensazione di una gestione chiusa in se stessa.
Oggi, quel comunicato non rappresenta una svolta, ma l’ennesima occasione mancata per dire le cose come stanno, con trasparenza e rispetto verso una piazza che ha dimostrato pazienza e passione come poche altre.