Multe per la bandiera palestinese durante Sudtirol-Cosenza, il gruppo Joggi Avant Folk: “Non ci fermerete, la libertà non si multa”

Joggi Avant Folk multati per la bandiera palestinese a Sudtirol-Cosenza: “Non servono permessi per stare dalla parte della giustizia”
“La questura di Bolzano ci ha notificato delle multe per aver esposto la bandiera della Palestina durante Sudtirol-Cosenza”. Inizia così il comunicato pubblicato nelle ultime ore dal collettivo Joggi Avant Folk, gruppo attivo nel sostegno al Cosenza Calcio e noto per il suo impegno sociale e politico.
Il riferimento è alla gara disputata il 4 maggio scorso allo stadio Druso, dove – come già accaduto in altre occasioni – sono state sventolate bandiere palestinesi nella curva dei tifosi rossoblù. Un gesto che, secondo la questura locale, ha portato a provvedimenti amministrativi contro alcuni tifosi.
“La liberazione del popolo palestinese va oltre una partita di calcio”
Il gruppo ha deciso di rendere pubblica la vicenda con parole nette, spiegando il significato del gesto e rigettando ogni tentativo di censura.
“La causa palestinese va oltre i 90 minuti di una partita. Per noi è una questione di giustizia, di libertà, di dignità. Non possiamo restare in silenzio di fronte a quanto accade a Gaza o in Cisgiordania, dove ogni giorno si consuma una violenta occupazione.”
Nel comunicato si sottolinea come la bandiera palestinese sia un simbolo che da anni accompagna il tifo organizzato del Cosenza, insieme ai colori della propria squadra:
“Sventolare una bandiera non ha bisogno di autorizzazioni. Vale per quella della Palestina come per quella del nostro Cosenza. Vuol dire riconoscere il diritto di un popolo a vivere nella propria terra, vuol dire opporsi a un genocidio, vuol dire resistenza, pace e giustizia.”
“Non ci fermeranno, continuiamo a schierarci”
La conclusione del messaggio è un chiaro segnale di continuità nell’impegno civile del gruppo, che non arretra di fronte alla repressione.
“Multarci per aver sventolato una bandiera non cambierà la nostra posizione. Continueremo a schierarci, a lottare, a far sentire la nostra voce. Perché la libertà e la giustizia non si multano.”
Un episodio che riapre il dibattito sulla libertà di espressione negli stadi e sul ruolo politico del tifo organizzato. La protesta del gruppo Joggi Avant Folk si inserisce in un contesto più ampio, in cui sport, coscienza sociale e impegno civile si intrecciano.