Caso Brescia, Calori duro: “Così è caos totale. I punti vanno tolti l’anno prossimo, non ora”

Alessandro Calori, ex tecnico del Brescia, critica la penalizzazione che ha riscritto la classifica di Serie B. “Serve rispetto per il campo. Così si destabilizza tutto”.
25.05.2025 12:00 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Caso Brescia, Calori duro: “Così è caos totale. I punti vanno tolti l’anno prossimo, non ora”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel pieno delle polemiche sulla penalizzazione inflitta al Brescia, che ha scosso profondamente la classifica di Serie B e messo in discussione la regolarità dei playout, arriva la voce decisa di Alessandro Calori, ex allenatore delle rondinelle nella stagione 2014/2015. Intervistato da Brescia Oggi, il tecnico ha espresso forte perplessità sul tempismo e le modalità del provvedimento disciplinare, sottolineando come decisioni del genere rischino di minare la credibilità dell’intero sistema.

“A noi, nel 2015, tolsero sei punti a marzo, e con quei punti ci saremmo salvati con anticipo. Invece retrocedemmo in Serie C. Oggi la situazione è completamente diversa, e mi auguro sinceramente che al Brescia non vengano tolti punti in questo campionato, ma nel prossimo”, ha affermato Calori.

Il riferimento è chiaro: il deferimento della società di Cellino per mancato pagamento di contributi e Irpef potrebbe tradursi in una penalizzazione di quattro punti, che inciderebbe pesantemente sull’esito dei playout e sul destino della squadra.

“Così si destabilizza tutto. I verdetti vanno dati in campo”

Calori ha puntato il dito anche contro la gestione generale del caso, definendolo un vero e proprio rischio di caos totale:

“Di casi simili non ne avevo mai sentiti. Se si sapeva prima delle irregolarità, perché non comunicarle in tempo? Così si destabilizza tutto. Si perde credibilità e si va avanti a oltranza. Ora si parla di playout il 19 e 25 giugno, ma così non si finisce più”.

L’ex tecnico non ha nascosto il suo disappunto per l’incertezza che regna nel finale di stagione e ha ribadito con forza il valore del campo:

“Credo che non ci sia nulla di più valido del verdetto del rettangolo verde. La giustizia sportiva va applicata, ma servono regole chiare, tempi certi e rispetto per chi gioca ogni settimana con passione e sacrificio”.