Brescia nel caos: Cellino accusa, Micheli replica e annuncia azioni legali. Sullo sfondo, la retrocessione in Serie C

Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, accusa l’ex dg Micheli per l’uso dei crediti d’imposta. La replica non si fa attendere: “Mai approvato. Mi sono dimesso per tutelare la mia integrità”.
25.05.2025 17:30 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Brescia nel caos: Cellino accusa, Micheli replica e annuncia azioni legali. Sullo sfondo, la retrocessione in Serie C

Il clima attorno al Brescia Calcio continua a farsi sempre più teso. Dopo il deferimento della società e la possibile penalizzazione di -4 punti, che potrebbe costare la retrocessione in Serie C, è scoppiata anche la guerra di accuse interne. A innescare la miccia è stato il presidente Massimo Cellino, che ha puntato il dito contro l’ex direttore generale Luigi Micheli, oggi consulente amministrativo del Cosenza Calcio.

Secondo Cellino, sarebbe stato proprio Micheli a orchestrare l’utilizzo dei crediti d’imposta, una manovra che avrebbe aggravato la già difficile situazione finanziaria del club lombardo. Ma la risposta dell’ex dirigente non si è fatta attendere, ed è arrivata tramite una dichiarazione rilasciata al portale Bresciaingol.com, in cui difende fermamente la propria posizione e annuncia azioni legali per tutelare la propria immagine.

“Ho sempre detto a Cellino di non utilizzare quei crediti – ha spiegato Micheli – e mi sono dimesso proprio perché si arrivava sempre all’ultimo momento per saldare quanto dovuto. Non condividevo le modalità con cui il presidente intendeva gestire i pagamenti.”

Un passaggio che lascia intendere non solo una forte divergenza gestionale, ma anche un malessere professionale profondo, che ha portato Micheli a lasciare l’incarico per motivi etici. Ora, con un nuovo ruolo nel Cosenza, ha incaricato i suoi legali di intraprendere ogni azione necessaria per difendere la propria reputazione, colpita – secondo lui – da dichiarazioni gravi e infondate.

La vicenda, che si inserisce in un contesto già turbolento per il Brescia, rischia di esplodere anche sul piano legale, aggravando ulteriormente la posizione del club, già sotto osservazione del Tribunale Federale Nazionale, che si esprimerà il prossimo 29 maggio.

Nel frattempo, il mondo del calcio osserva con attenzione: perché in palio non c’è solo una salvezza sul campo, ma anche la credibilità di una gestione societaria che sembra sempre più sotto accusa.