Cosenza retrocesso: colpa della gestione societaria, non solo del campo

La retrocessione del Cosenza nasce da una gestione fallimentare e da 4 punti di penalizzazione che hanno reso vano ogni tentativo di salvezza.
05.05.2025 15:00 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Cosenza retrocesso: colpa della gestione societaria, non solo del campo
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

La retrocessione del Cosenza Calcio in Serie C è il risultato di una stagione nata male e finita peggio. Un epilogo amaro, sì, ma in fondo inevitabile, che affonda le sue radici non solo nei risultati del campo, ma soprattutto nelle profonde fragilità della gestione societaria.

Dal mese di dicembre in poi, la squadra non è più riuscita a trovare continuità, perdendo identità, compattezza e fiducia. In campo si è vista una formazione incapace di reagire alle difficoltà, con lunghi blackout e prestazioni opache, anche contro avversari diretti nella corsa salvezza.

Ma sarebbe riduttivo attribuire solo al rendimento sportivo le cause di una retrocessione tanto pesante. Il vero nodo cruciale della stagione rossoblù è stato rappresentato dalla caotica gestione societaria, segnata da incertezze, decisioni discutibili e mancanza di progettualità.

A peggiorare il quadro è arrivata anche la penalizzazione di quattro punti in classifica, un macigno che ha inevitabilmente condizionato la corsa verso la salvezza. Un handicap troppo pesante da superare per una squadra già fragile, che avrebbe avuto bisogno di certezze, non di ostacoli aggiuntivi.

Come si suol dire, a tutto c’è un limite. Dopo anni di salvezze in extremis e miracoli sportivi, il Cosenza ha esaurito il credito con la fortuna e con la propria storia recente.

Ora si apre una fase nuova, forse più dolorosa ma necessaria, in cui sarà fondamentale rifondare con lucidità e coraggio. Servirà una nuova visione, una dirigenza capace di ridare dignità e futuro a un club che merita palcoscenici ben diversi.