Cosenza, la salvezza passa anche dalla penalizzazione: quei 4 punti che pesano come un macigno

La vittoria contro il Bari ha restituito al Cosenza ossigeno e speranza, ma anche l’amara consapevolezza di una realtà che continua a condizionare il cammino della squadra: la penalizzazione di 4 punti inflitta al club guidato da Eugenio Guarascio.
Senza quella sanzione, oggi i rossoblù sarebbero a 34 punti: fuori dall’ultimo posto e pienamente in corsa per i playout, forse anche per una salvezza diretta. Ma con il -4, la classifica racconta una verità molto più dura.
La classifica con e senza penalizzazione
Attualmente, dopo 35 giornate, il Cosenza è ultimo con 30 punti. Tuttavia, sul campo, ne ha conquistati 34, come ha ricordato anche mister Alvini nel post-partita. Se considerassimo la classifica reale — priva della penalizzazione — i calabresi sarebbero a pari punti con Salernitana e Cittadella, e a una sola lunghezza da Reggiana e Brescia. In altre parole, pienamente in lotta per i playout e potenzialmente anche per la salvezza diretta.
La penalizzazione, quindi, non è solo una nota a margine: è un fattore determinante, che ha inciso sulla fiducia della squadra, sulla pressione ambientale e sulla percezione esterna delle reali possibilità del gruppo.
Penalizzazione: il costo psicologico oltre che numerico
I 4 punti in meno non hanno colpito solo la classifica, ma anche il morale. In un campionato equilibrato come la Serie B, dove spesso sono i dettagli a fare la differenza, partire con un handicap simile può cambiare l’approccio a ogni partita. La squadra è stata costretta a inseguire fin dall'inizio, in un clima di tensione e giudizi affrettati.
Eppure, nonostante tutto, il Cosenza ha lottato. Come dimostrano i numeri: 34 punti ottenuti sul campo, tante prestazioni dignitose e una risposta importante proprio nel momento più difficile, come quella vista contro il Bari.
La corsa salvezza: quanto pesa oggi quel -4
Facciamo un esercizio pratico. Se il Cosenza avesse oggi 34 punti:
Sarebbe 18° a un punto dal Cittadella e due dalla Salernitana
Avrebbe possibilità concrete di scavalcare una o più dirette concorrenti nelle ultime tre giornate.
La lotta salvezza sarebbe più aperta e meno compromessa.
Invece, con i 30 punti attuali, il margine d’errore è praticamente nullo: bisogna vincere almeno due delle ultime tre partite e sperare in risultati favorevoli dagli altri campi.
Conclusione
Il -4 inflitto al Cosenza pesa come un macigno. Non solo in termini aritmetici, ma anche per tutto ciò che ha comportato sul piano psicologico, tattico e ambientale. La squadra di Alvini ha dimostrato di avere il valore e il carattere per giocarsela, ma la salvezza oggi passa anche da ciò che è accaduto fuori dal campo.
Se il Cosenza dovesse retrocedere per una manciata di punti, quel -4 resterà una ferita difficile da rimarginare — per i tifosi, per la squadra, e per tutto l’ambiente rossoblù.