Cosenza, la vittoria che ridà voce alla speranza

C’è qualcosa di diverso nel volto dei giocatori del Cosenza al termine del match contro il Bari. È una vittoria sofferta, costruita con il sudore e il sacrificio di chi sa di camminare sull’orlo del precipizio. Ma è anche una vittoria vera, meritata, che racconta una squadra ancora viva, capace di ricompattarsi nel momento più buio.

Dopo settimane di passi falsi, tensioni e sguardi abbassati, il Cosenza si rialza. E lo fa nel modo più significativo possibile: battendo una squadra superiore sulla carta, in piena corsa playoff, e senza mai smettere di crederci.

Il peso di tre punti

Se c’è una cosa che il successo sul Bari restituisce ai Lupi, è dignità. Quel senso di appartenenza e lotta che sembrava smarrito riappare nel momento in cui la stagione sembrava sfuggire di mano. Non è solo un risultato utile: è un atto di resistenza.

Massimiliano Alvini lo sa bene. E anche nelle sue parole post-partita si avverte una miscela di orgoglio e urgenza:

“Abbiamo sprecato tanto, è vero. Ma la prestazione c’è stata. Dopo Salerno, serviva una reazione così”.

La classifica come specchio dell’anima

La penalizzazione, il calendario, gli errori: tutto ha contribuito a spingere il Cosenza verso il fondo. Ma il fondo non è la fine, è il punto da cui — a volte — si riparte. Con questa vittoria, i playout tornano a essere una possibilità concreta, non più un miraggio per chi si aggrappa a calcoli e speranze.

La classifica resta cortissima, il margine per sbagliare inesistente. Ma adesso, almeno, si è riaccesa una fiammella di fede, e quella vale quanto — se non più — dei numeri.

Il finale è ancora tutto da scrivere

Due partite. Sei punti in palio. Un destino da conquistare, o da lasciar svanire. Il Cosenza ora non può più permettersi passi falsi. Ma se lo spirito è quello visto contro il Bari, allora non è finita finché non è finita davvero.

La corsa verso i playout è riaperta. E i Lupi, almeno per oggi, hanno ricominciato a correre.