Cosenza, un’occasione buttata via: presunzione, rigori sbagliati e un campanello d’allarme che non si può ignorare

Il Cosenza spreca una gara alla sua portata allo Zaccheria: presunzione, due rigori falliti e un punto che pesa come una sconfitta. Ora serve reagire per non compromettere quanto costruito finora.
01.12.2025 13:30 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Cosenza, un’occasione buttata via: presunzione, rigori sbagliati e un campanello d’allarme che non si può ignorare

Il Cosenza torna da Foggia con un punto che somiglia tremendamente a una sconfitta. Perché sì, ai punti la squadra di Buscè avrebbe meritato di più, ma il calcio – soprattutto in Serie C – non perdona chi entra in campo con l’aria di chi pensa di aver già vinto. E allo “Zaccheria”, in una cornice surreale e più vuota del solitamente caldo San Vito Marulla, è proprio questa sensazione ad aver segnato la partita.

La formazione rossoblù ha creato, spinto, controllato, ma ha peccato di quella fame che in questa categoria deve essere la base di ogni trasferta. E gli episodi, come spesso accade, hanno fatto il resto. Gli episodi… e soprattutto i due errori dal dischetto di Garritano, un macigno con cui il Cosenza dovrà fare i conti.

Errori del genere non solo cambiano la storia di una gara, ma raccontano anche lo stato d’animo di una squadra che forse, inconsciamente, ha creduto di poter gestire senza sudare più del necessario. E invece la Serie C ti presenta sempre il conto: nessun avversario è battuto in partenza, nessun campo è semplice, nessun episodio è mai scontato.

Il risultato lascia i Lupi fermi a quota 29 punti, appaiati a un Benevento che domani affronterà la Salernitana capolista nel derby campano. Una sfida che potrebbe ridisegnare la vetta, ma che riguarda solo gli altri. Per il Cosenza, infatti, l’unico pensiero deve essere quello di non disperdere quanto costruito in questi mesi.

La prossima tappa, domenica al Marulla, vede arrivare i lucani dell’AZ Picerno, formazione di bassa classifica ma tutt’altro che da prendere sottogamba. Una squadra che vive di ripartenze, che lotta su ogni pallone e che non regala nulla. Insomma, esattamente il tipo di avversario che diventa pericoloso se affrontato con l’approccio ammorbidito visto allo Zaccheria.

Serve voglia. Serve cattiveria. Serve la consapevolezza che nulla è garantito. Buscè lo sa, e lo ha già detto chiaramente: non si può sprecare il lavoro fatto finora con scivolate evitabili. Il campionato entra in una fase cruciale, e ogni punto può pesare come un macigno nella corsa alla promozione diretta o nella lotta playoff.

Per evitare altre amarezze, il Cosenza dovrà ritrovare immediatamente la sua identità più feroce e concreta. Perché lo Zaccheria deve restare uno scivolone, non un campanello d’allarme ignorato.