Cosenza vince ma non basta: Buscè ha bisogno di rinforzi
Il successo ottenuto contro la Cavese è l’ennesima conferma di quanto il girone C sappia essere imprevedibile e logorante. Al “San Vito-Marulla”, svuotato dall’assenza del pubblico, il Cosenza ha portato a casa tre punti fondamentali, ma lo ha fatto soffrendo fino all’ultimo istante. Non per una reale inferiorità tecnica rispetto agli avversari campani, bensì per una condizione generale che racconta di una squadra arrivata al limite delle proprie energie.
I Lupi della Sila stanno pagando un girone d’andata giocato a ritmi altissimi, spesso oltre le reali possibilità dell’organico. La squadra di Antonio Buscè ha dato tutto, forse anche di più, e ora il conto si presenta puntuale: gambe appesantite, lucidità ridotta e una gestione delle partite sempre più complicata nei momenti decisivi.
Una squadra stanca nel corpo e nella testa
La sensazione è che il Cosenza sia arrivato, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Le energie nervose si sono progressivamente consumate, e questo spiega perché anche partite apparentemente alla portata diventino ostacoli difficili da superare. In questo senso, la pausa natalizia arriva come una boccata d’ossigeno. Fermarsi adesso permetterà a D’Orazio e compagni di staccare la spina, recuperare freschezza e ripartire nel 2026 con uno spirito diverso.
Ma la vera domanda è un’altra: può bastare ricaricare le batterie senza intervenire sul mercato? La risposta, guardando la profondità della rosa, sembra essere negativa.
Una panchina che non garantisce alternative reali
Il problema strutturale del Cosenza non riguarda l’undici titolare, che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque, ma le alternative. Oggi la panchina rossoblù è composta in larga parte da giovani di prospettiva, ragazzi con qualità interessanti ma ancora acerbi per reggere il peso di una stagione di Serie C vissuta sotto pressione.
Non si tratta di mancanza di talento, bensì di esperienza e personalità. In un contesto complesso come quello attuale, con una piazza che chiede il ritorno in Serie B e un clima teso tra tifoseria e società, servono giocatori pronti, abituati a lottare e a entrare subito in partita senza timori.
Il ruolo chiave del presidente Guarascio
In questo scenario, il presidente Guarascio è chiamato a un passaggio decisivo. Il tecnico Buscè ha bisogno di rinforzi mirati, non di scommesse. Servono ricambi affidabili, capaci di alzare il livello degli allenamenti, creare competizione interna e tenere tutti “sulla corda”, evitando cali di concentrazione e rendimento.
Il mercato invernale diventa dunque uno snodo cruciale per il futuro del Cosenza. Senza interventi concreti, il rischio è quello di vedere una squadra che lentamente perde slancio, nonostante l’impegno e la dedizione dimostrati nella prima parte di stagione.
Ripartire sì, ma con basi più solide
La vittoria contro la Cavese va accolta con favore, ma non deve illudere. È un segnale di resistenza, non di risoluzione dei problemi. Per rilanciare davvero le ambizioni e dare continuità al progetto tecnico, servono scelte chiare e tempestive.
Il 2026 può rappresentare una nuova partenza per il Cosenza, ma solo se accompagnata da una rosa più profonda, più matura e più pronta a sostenere il peso di una stagione che non ammette più passi falsi.
