Cosenza in C: dal miracolo di sette anni fa al crollo sotto il peso degli errori

Il Cosenza retrocede in C: fatali i 4 punti di penalizzazione e la cattiva gestione societaria. Ironia della sorte, il ko arriva proprio contro il Sudtirol.
05.05.2025 09:00 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Cosenza in C: dal miracolo di sette anni fa al crollo sotto il peso degli errori
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

Il verdetto è ufficiale: il Cosenza retrocede in Serie C dopo sette stagioni consecutive in cadetteria. Una fine dolorosa, ma inevitabile, maturata in una stagione travagliata e aggravata da gravi responsabilità societarie. La sconfitta per 2-1 contro il Sudtirol sancisce la matematica retrocessione dei Lupi, al termine di un campionato disastroso sotto ogni punto di vista.

Un crollo annunciato: nessuna reazione, solo errori

Sul piano strettamente sportivo, il verdetto del campo è difficile da contestare. Dopo un inizio di stagione quantomeno dignitoso, la squadra ha smarrito certezze e identità già da dicembre, senza mai riuscire a invertire la rotta. Il Cosenza è apparso fragile, confuso, incapace di reagire ai momenti difficili e di trovare continuità di risultati.

Ma a pesare in modo decisivo è stata la fallimentare gestione societaria, culminata con la penalizzazione di quattro punti in classifica, che ha rappresentato una zavorra insostenibile per una squadra già in difficoltà. Un colpo pesantissimo che ha minato ulteriormente le già flebili speranze di salvezza.

Come recita un vecchio adagio, "a tutto c’è un limite": il Cosenza ha finito il credito con la fortuna e con la propria storia recente, quella fatta di salvezze in extremis e rimonte impensabili.

Il paradosso del destino: Sudtirol ieri e oggi

C'è un'ironia beffarda nel fatto che la retrocessione sia arrivata proprio contro il Sudtirol, la stessa squadra che, sette anni fa, aveva rappresentato l'inizio del miracolo rossoblù. In quel 2018, al "Marulla", fu un gol di Baclet e un'autorete di Frascatore a regalare ai Lupi la qualificazione alla finale playoff di Serie C, poi vinta a Pescara contro il Siena.

Quella notte magica fu l’alba di un sogno, oggi invece il Sudtirol diventa simbolicamente il boia sportivo di una favola giunta tristemente al capolinea.

Un futuro tutto da scrivere

Ora resta solo l’amarezza per una retrocessione che, più che sul campo, nasce nelle stanze della dirigenza. I tifosi, ancora una volta, sono le uniche vittime innocenti di una gestione che ha trascinato il club in un baratro da cui sarà difficile riemergere senza una rifondazione seria, trasparente e competente.

Le partite contro Cesena (9 maggio) e Spezia (13 maggio) serviranno solo a chiudere un sipario già calato. Ma il vero atto finale andrà in scena nelle prossime settimane, quando la società sarà chiamata a dimostrare di voler davvero ripartire.