Cosenza in ansia: Mazzocchi ai box, Buscè avverte tutti — “Perderlo sarebbe un disastro”
Fino a pochi giorni fa, la storia di Simone Mazzocchi sembrava la più bella favola del Cosenza. Un giocatore cresciuto all’ombra dei riflettori, diventato all’improvviso il simbolo della rinascita rossoblù. Sei gol, cinque assist, sedici partite a un livello mai raggiunto in carriera: numeri che parlano, ma che da soli non raccontano tutto. Perché Mazzocchi non sta solo segnando più di tutti, sta facendo molto di più: sta guidando la squadra nel gioco, nell’intensità, nel coraggio.
Ogni volta che il Cosenza si trova in difficoltà, lui è il primo a prendersi il pallone, il primo a pressare, il primo a dare profondità. È diventato una presenza continua, quasi indispensabile, un punto di riferimento che i compagni seguono senza esitazione. Ed è per questo che il timore di perderlo per il resto della stagione ha generato una vibrazione diversa dal solito: non solo sconforto, ma la consapevolezza di quanto peserebbe la sua assenza.
Buscè l’ha detto chiaramente, senza giri di parole. L’allarme è reale. Perdere Mazzocchi non equivarrebbe semplicemente a rinunciare a gol e assist: significherebbe privarsi di un carattere forte, di un trascinatore silenzioso, di un giocatore che ha cambiato volto alla squadra. Quel tipo di carisma non si compra, non si improvvisa, non si rimpiazza con una semplice rotazione tattica.
Ora si aspetta solo l’esito degli esami, e lo spogliatoio vive questi giorni sospeso. Lo staff medico sta valutando con attenzione, i compagni incrociano le dita, i tifosi trattengono il fiato. Nella migliore delle ipotesi, Mazzocchi tornerà presto a scaldare la corsia di destra. Nella peggiore, il mercato di gennaio dovrà diventare una corsa contro il tempo.
Ma un dato resta scolpito: questa stagione, finora, porta la sua firma. E immaginare il Cosenza senza il suo uomo più brillante è un esercizio che nessuno vorrebbe fare.
