Cosenza, Buscè emoziona: “Senza tifosi non è calcio. Il Marulla pieno sarebbe la vittoria più bella”

Buscè lancia un messaggio ai tifosi: “Il calcio senza di loro non ha senso. Questo gruppo ha sofferto, si è rialzato e merita un Marulla pieno. Sarebbe il giusto riconoscimento ai sacrifici fatti.”
18.10.2025 11:00 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Cosenza, Buscè emoziona: “Senza tifosi non è calcio. Il Marulla pieno sarebbe la vittoria più bella”

L’allenatore del Cosenza, Antonio Buscè, ha parlato con grande trasporto del legame tra la squadra e i suoi tifosi, sottolineando quanto il supporto del pubblico sia parte integrante del progetto tecnico e umano costruito dopo la retrocessione.

“Senza tifosi non è calcio,” ha dichiarato Buscè. “La cosa più bella sarebbe vedere il Marulla pieno, a spingere la squadra con entusiasmo. I nostri sostenitori sono una parte fondamentale del club, anche quando esprimono dissenso. Il loro affetto fa la differenza.”

“Questo gruppo ha sofferto e merita sostegno”

Il tecnico rossoblù ha poi voluto rimarcare i sacrifici fatti dal gruppo dopo una stagione difficile, culminata con la retrocessione e la successiva rinascita in Serie C.

“Quest’anno è un’annata particolare,” ha spiegato Buscè. “Il gruppo si è ricompattato dopo una grande delusione. Stiamo facendo sacrifici enormi per riportare entusiasmo e dignità alla piazza. Sarebbe bello vedere riconosciuto questo impegno, perché questi ragazzi se lo meritano.”

Le parole dell’allenatore arrivano in un momento cruciale della stagione, in cui il sostegno del pubblico potrebbe rappresentare la spinta decisiva per mantenere alta la motivazione e continuare il percorso di crescita.

Il Marulla come simbolo di rinascita

Il Marulla è da sempre il cuore pulsante del Cosenza e, secondo Buscè, deve tornare a essere il fortino rossoblù, teatro di passione, appartenenza e orgoglio.
L’allenatore invita i tifosi a stringersi attorno alla squadra, consapevole che l’unione tra pubblico e giocatori può trasformarsi in un’arma fondamentale per affrontare le sfide future.

“Abbiamo bisogno della nostra gente,” ha concluso Buscè. “Vogliamo farli tornare a gioire. Il loro calore può trascinarci verso nuovi obiettivi.”