Giornata storta al Marulla ma una sconfitta che può rappresentare un'opportunità

Il Cosenza inciampa sul più bello.
Dopo tre vittorie consecutive, la squadra di Antonio Buscè si ferma bruscamente in casa contro un’Atalanta Under 23 brillante, intensa e coraggiosa, che ha dettato legge al “San Vito-Marulla”.
È la seconda sconfitta stagionale per i rossoblù, arrivata al termine di una gara in cui la formazione calabrese non è mai riuscita a imporsi né sul piano fisico né su quello tecnico.
Atalanta Under 23, ritmo e idee da grande squadra
I giovani di Salvatore Bocchetti hanno mostrato personalità e una chiara identità tattica.
Pressing alto, scambi rapidi, costruzione dal basso: la “baby Dea” ha giocato con mentalità da Serie A, mettendo in difficoltà il Cosenza fin dai primi minuti.
Le due reti nerazzurre — nate da azioni sviluppate sulle fasce, prima a sinistra poi a destra — sono la fotografia perfetta di un calcio propositivo e organizzato.
Di fronte, un Cosenza lento, prevedibile e poco incisivo.
Nel primo tempo Garritano e Florenzi hanno provato a costruire qualcosa, ma la squadra è apparsa spenta e imprecisa, lontana parente di quella vista nelle ultime settimane.
Buscè cambia, ma la scossa non arriva
Nel secondo tempo Buscè ha tentato di invertire la rotta con i cambi: dentro Cimino, Ferrara e Contiliano, poi Achour, che ha trovato il suo primo gol tra i professionisti, e infine Beretta.
Tuttavia, la scossa non è arrivata. Il Cosenza ha faticato a trovare profondità, concedendo spazi e iniziativa a un’Atalanta sempre in controllo.
Gli ingressi hanno portato più voglia che concretezza, ma la sensazione è che la squadra abbia pagato un calo fisico evidente.
Il gioco diretto e verticale, che aveva fatto la differenza contro Giugliano e Catania, stavolta è mancato del tutto.
Un passo falso che suona come avvertimento
Il ko contro l’Atalanta Under 23 pesa più del semplice risultato.
Non solo interrompe la striscia positiva, ma riporta il Cosenza con i piedi per terra.
La squadra di Buscè ha mostrato limiti di concentrazione, poca cattiveria agonistica e una gestione del possesso troppo sterile.
Una sconfitta che può trasformarsi in un punto di svolta, se affrontata con la giusta mentalità.
In Serie C, come in qualsiasi campionato, senza ritmo, aggressività e precisione sotto porta non si va lontano.
Il Cosenza dovrà reagire subito, ritrovando quell’equilibrio tra compattezza e velocità che lo aveva portato a sognare in grande.