Cosenza, troppe distrazioni e poca fame: Buscè cerca una squadra più solida e cattiva

Il Cosenza di Buscè perde compattezza nei momenti chiave. Serve più leadership, comunicazione e fame per diventare una squadra davvero competitiva.
19.10.2025 17:30 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Cosenza, troppe distrazioni e poca fame: Buscè cerca una squadra più solida e cattiva

Il Cosenza di Antonio Buscè continua a mostrare buone trame di gioco, ma fatica a mantenere la stessa intensità per tutti i 90 minuti. La squadra tende a sfilacciarsi nei momenti cruciali, perdendo compattezza e concedendo spazi che consentono agli avversari di rientrare in partita.
È un limite che pesa, soprattutto in un campionato dove equilibrio e attenzione fanno spesso la differenza più della qualità tecnica.

Serve più leadership e comunicazione in campo

Uno dei nodi principali da sciogliere riguarda la leadership interna e la comunicazione tra i reparti. Nelle fasi di sofferenza, il Cosenza appare troppo silenzioso, privo di quella voce capace di guidare e riorganizzare il gruppo.
Per crescere, servirà che alcuni giocatori assumano maggiori responsabilità, diventando riferimenti emotivi e tattici in grado di tenere la squadra unita anche quando la pressione aumenta.

Fame e mentalità vincente: le chiavi del salto di qualità

Buscè sa che il vero passo in avanti deve arrivare sul piano mentale. Il Cosenza deve imparare a difendere il risultato con ferocia, a gestire il vantaggio senza cali di tensione e a mostrare quella “fame” tipica delle squadre che ambiscono a qualcosa di più.

Vincere le partite “sporche”, soffrendo ma portando a casa il massimo risultato, è il segno distintivo delle formazioni mature e consapevoli dei propri mezzi.

Solo così i rossoblù potranno trasformarsi da squadra piacevole da vedere a gruppo competitivo e concreto.

Buscè e il percorso di crescita: costruire un’identità stabile

Il lavoro dell’allenatore non è solo tattico, ma soprattutto psicologico e identitario. Buscè sta cercando di costruire una squadra che non si accontenti dei buoni momenti, ma che mantenga intensità, organizzazione e determinazione per tutto l’arco della gara.
Il processo richiede tempo e continuità, ma la strada intrapresa sembra quella giusta: solidità, mentalità e capacità di reagire agli episodi saranno le fondamenta del nuovo Cosenza.