Cosenza, vittorie contro tutto e tutti: la squadra di Buscè più forte del caos che la circonda

La vittoria di Latina, la seconda consecutiva, non rappresenta solo un ulteriore passo avanti in classifica. È qualcosa di più profondo: un avanzare lento, determinato, quasi ostinato verso quella vetta che il Cosenza sta inseguendo con una serenità che contrasta apertamente con ciò che lo circonda.

Perché la squadra corre, eccome se corre. Ma lo fa dentro un paradosso ormai tipico del contesto rossoblù: da un lato una piazza inquieta, stanca, diffidente; dall’altro una società che fatica a trovare un linguaggio comune con l’ambiente. E in mezzo, sospesi tra tensioni e silenzi, ci sono i giocatori di Buscè, protagonisti di una sorprendente forma di resistenza sportiva.

Il vero merito del Cosenza non risiede soltanto nei numeri, nei punti recuperati o nelle vittorie in trasferta. Sta soprattutto nella capacità di vincere dentro un ambiente che non assomiglia a quello delle altre big del girone. Il “San Vito-Marulla” è ormai un luogo particolare, quasi un’arena dove la passione lascia spazio al contenzioso, un territorio emotivo segnato da fratture profonde tra club e tifoseria.

Le crepe sono ampie, note, probabilmente irreversibili. Eppure, nonostante un contesto che altrove spezzerebbe entusiasmo e certezze, la squadra non si smarrisce. Anzi: sembra quasi trarre forza da quell’assenza di protezione, come se l’isolamento la rendesse più compatta, più consapevole, più padrona del proprio destino.

Oggi il Cosenza appare più forte del rumore che lo circonda. Più forte della confusione societaria, più forte dello scollamento con la piazza. Continua a giocare, a crescere, a scalare posizioni con un equilibrio mentale che sorprende e che potrebbe rappresentare l’arma decisiva nella corsa alla vetta.

Una squadra che, pur nel caos, ha scelto la strada della concretezza. Una squadra che, mentre fuori tutto è rumore, dentro continua a fare l’unica cosa che davvero conta: vincere.