Cosenza, l’ultimo tabù dell’anno solare: Buscè sfida la storia contro la Cavese
Il 30 dicembre 2017 è una data che a Cosenza ricordano ancora con un misto di orgoglio e nostalgia. Quel pomeriggio, allo stadio “Marcello Torre” di Pagani, la squadra guidata da Piero Braglia si impose per 2-0 grazie alle reti di Bruccini e D’Orazio, chiudendo l’anno solare con una vittoria che avrebbe anticipato una stagione destinata a entrare nella storia del club.
Quella partita, però, non è solo una fotografia felice di un passato glorioso: rappresenta anche un confine simbolico. Da allora, infatti, i rossoblù non sono più riusciti a vincere l’ultima gara ufficiale disputata nel mese di dicembre. Un dato che assume un peso ancora maggiore considerando che, da quel momento in poi, il Cosenza ha conosciuto quasi esclusivamente il palcoscenico della Serie B.
Negli anni cadetti, il bilancio delle partite di fine anno è stato avaro di soddisfazioni. I lupi sono riusciti a strappare soltanto due pareggi a reti inviolate: lo 0-0 interno contro la Salernitana nel 2018 e quello contro il Pescara nel 2020. Per il resto, il calendario di dicembre ha spesso riservato amarezze. Dalle sconfitte di misura, come l’1-0 contro la Juve Stabia nel 2019, ai ko più netti contro Pisa e Cagliari, fino ai passi falsi più recenti con Como e Sassuolo, l’ultima gara dell’anno solare è diventata una sorta di tabù.
Il confronto con il passato in Serie C, invece, racconta una storia diversa. Prima del successo di Pagani nel 2017, il Cosenza era riuscito a chiudere l’anno con due vittorie consecutive: il largo 3-0 di Taranto nel 2016 e l’1-0 casalingo contro la Fidelis Andria nel 2015. L’ultima battuta d’arresto di fine dicembre in terza serie risale addirittura al 2014, con il rocambolesco 3-2 di Benevento.
Ora, a distanza di anni, il destino offre ai rossoblù un’altra occasione. Venerdì, al “San Vito-Gigi Marulla”, il Cosenza ospiterà la Cavese e mister Antonio Buscè avrà la possibilità di riscrivere una piccola pagina statistica che pesa più di quanto sembri. Non si tratta solo di tre punti, ma di interrompere una striscia che dura da otto anni e restituire alla piazza una vittoria simbolica, capace di chiudere il 2025 con un segnale positivo.
Il calendario, peraltro, non concede tregua: dopo la Cavese, il Cosenza tornerà in campo già il 5 gennaio 2026, ancora davanti al proprio pubblico, contro il Monopoli. Arrivare a quell’appuntamento con una vittoria in tasca significherebbe cambiare inerzia e affrontare il nuovo anno con uno spirito diverso.
La storia, si sa, non scende in campo. Ma conoscerla aiuta a capire quanto una partita possa pesare anche oltre i novanta minuti. E quella contro la Cavese, per il Cosenza, è molto più di una semplice gara di fine dicembre.
