Cosenza, Guarascio accusa i tifosi: ma i numeri smentiscono il presidente

Le dichiarazioni di Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, hanno acceso il dibattito dopo la gara contro il Catania. Il patron ha attribuito il vuoto sugli spalti del Marulla a una giornata di sole, al mare e alla comodità della tv. Una spiegazione che però non convince affatto i tifosi.
I numeri parlano chiaro
Se si osservano i dati delle ultime stagioni, emerge una realtà ben diversa:
Cosenza-Sassuolo (Coppa Italia, 13/08/2023): 8.800 spettatori
Cosenza-Ascoli (19/08/2023): 8.915 spettatori
Cosenza-Cremonese (18/08/2024): 6.840 spettatori
La progressiva diminuzione non sembra dipendere da mare o televisione, ma piuttosto da una crescente disaffezione.
Una contestazione silenziosa
La mancanza di pubblico al Marulla viene interpretata come un chiaro segnale di contestazione verso la gestione Guarascio. Non una scelta di comodità, ma un atto di protesta contro una dirigenza che, secondo una parte della tifoseria, non ha saputo dare certezze sul futuro del club.
Tifosi assenti ma non indifferenti
L’assenza fisica sugli spalti non significa mancanza di passione. I tifosi del Cosenza restano legati alla squadra, ma scelgono di manifestare il proprio dissenso in modo evidente, rinunciando alla presenza allo stadio per far sentire la propria voce contro la società.
Il futuro del rapporto società-tifosi
La sfida per il Cosenza non è solo sul campo, ma anche nel ricostruire il rapporto con la piazza. Senza la spinta del pubblico, il Marulla perde la sua identità. Sarà compito della società ristabilire fiducia e riportare entusiasmo sugli spalti.