Braglia sul Cosenza: “Le guerre non servono, la maglia resta una sola”

Piero Braglia, allenatore che nel 2018 ha firmato l’impresa della promozione del Cosenza in Serie B, è tornato a parlare del club rossoblù in un’intervista, affrontando il tema caldo della contestazione che i tifosi portano avanti contro la proprietà guidata da Eugenio Guarascio.
“La maglia resta una, oltre i contrasti”
Braglia ha voluto richiamare l’attenzione sul vero punto di riferimento della piazza: la maglia.
“Le guerre non portano mai a nulla. Capisco i tifosi e le loro ragioni, ma la società si identifica con la città: Cosenza è una, la maglia è una.”
Per il tecnico, al di là di chi sia il proprietario o il presidente, ciò che rimane è il valore simbolico e identitario del club.
I rischi della divisione interna
Secondo Braglia, il clima di contrapposizione rischia di danneggiare tutti:
“Se le cose vanno male, a rimetterci sono i giocatori, la città e i tifosi stessi. Per questo è importante fare di necessità virtù, fino a prova contraria.”
Un messaggio che invita alla riflessione, sottolineando come il bene del Cosenza debba essere sempre messo al primo posto, anche nei momenti di tensione tra tifoseria e società.
Un appello alla piazza rossoblù
Il tecnico ha ribadito che la tifoseria ha già dimostrato in più occasioni il proprio amore per i colori rossoblù, e che proprio questo legame viscerale dovrebbe essere il punto di partenza per non lasciare sola la squadra in un momento delicato.