Cosenza, ore decisive: Guarascio vende o resta? La città vuole voltare pagina

È la domanda che echeggia ovunque, dalle piazze ai bar, dai social alle radio locali: Guarascio vende o no?. Il futuro del Cosenza Calcio ruota tutto attorno a questo interrogativo. La piazza è stanca, la tifoseria chiede il cambiamento, la città intera – tessuto economico incluso – invoca una nuova era.
La stagione appena conclusa ha lasciato macerie sportive e morali, e nessuno ha più intenzione di ignorarle. Gli sponsor, che negli ultimi anni avevano comunque sostenuto il club, iniziano apertamente a tirarsi indietro: “Non vogliamo più associare il nostro nome a questa proprietà”, è la linea che si sta delineando con forza. È un segnale chiaro, forte, forse irreversibile.
Nessuna programmazione, solo iscrizione alla Serie C
Il dato più preoccupante, però, è l’assenza totale di progettualità. Nessuna scelta tecnica, nessun passo verso il futuro, né per la sede del ritiro né per lo staff o la dirigenza. Se Guarascio volesse restare al timone, avrebbe già messo in atto quei “comportamenti concludenti” – come vengono definiti in ambito giuridico – che dimostrano volontà e impegno nella costruzione del nuovo anno. Ma non si muove nulla, se non per la sola incombenza burocratica: l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C.
Un silenzio assordante, che porta inevitabilmente a pensare che la cessione del club sia alle battute finali. Non solo perché i contatti con i potenziali acquirenti restano attivi, ma anche perché il “vuoto gestionale” lascia spazio all’ipotesi più plausibile: sarà la nuova proprietà – se e quando si insedierà – a occuparsi della programmazione sportiva e logistica.
La città dei Bruzi aspetta il cambiamento
Il malcontento è palpabile e trasversale. La sensazione è che la città voglia voltare pagina, archiviare definitivamente l’era Guarascio e ritrovare orgoglio e identità. I prossimi giorni saranno decisivi per il destino del Cosenza Calcio: dentro o fuori. Cambiare o continuare nel declino.