Cosenza, il tempo si è fermato: tra cessione incerta, silenzi e illusioni, il club resta senza guida

Il futuro del Cosenza è avvolto nell’ambiguità: cessione lontana, tifoseria sfiduciata e una società senza guida reale. Il solito copione di promesse, attese e immobilismo.
05.06.2025 15:00 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Cosenza, il tempo si è fermato: tra cessione incerta, silenzi e illusioni, il club resta senza guida
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

Nel futuro del Cosenza Calcio regna l’ambiguità. Mentre il sindaco Franz Caruso ha ribadito l’urgenza di una cessione rapida della società, è arrivata la doccia fredda da parte dell’amministratore delegato Rita Rachele Scalise:

«La società è privata, i tempi non sono velocissimi».

Una dichiarazione che ha fatto rumore, perché stride fortemente con le recenti comunicazioni ufficiali del club, in cui si parlava di trattative “positive” e “prossime alla definizione”. Ma ora, come troppo spesso accade quando il Cosenza entra nella sua fase di “riflusso”, tutto sembra essersi fermato.

Anche l’interesse dell’imprenditore Vincenzo Oliva, inizialmente molto attivo, sembra essersi affievolito. Nessuna novità, nessuna accelerazione. Solo un nuovo capitolo del “mercato delle illusioni”, quel copione già visto e rivisto fatto di promesse, incontri informali, smentite, rinvii e logoramento sistematico.

Nel frattempo, la città aspetta. Aspetta che qualcuno compri, che qualcun altro ceda, che finalmente si possa tornare a parlare di calcio giocato e non di vuoti dirigenziali. La proprietà non vende, ma lascia intendere che ci sta pensando. La politica locale si indigna, ma nei fatti non incide. E la tifoseria si arrabbia, ma è stanca, sfibrata, disillusa.

Il dato di fatto è sotto gli occhi di tutti: il Cosenza Calcio oggi è un club senza guida, senza identità e senza legame emotivo con la propria gente. Un corpo senz’anima, che vive in sospensione, prigioniero di meccanismi che si ripetono da anni. E in questo vuoto profondo si consuma l’ennesima crisi di una città che ama visceralmente la propria squadra, ma che non sa più come difenderla.

Il calcio a Cosenza merita di più. Ma la sensazione, amarissima, è che anche questa volta non succederà nulla. O peggio: succederà troppo tardi.