Buscè avverte il Cosenza: “Il Picerno è tornato solido. A Foggia una giornata storta, ora serve lucidità assoluta”

Il tecnico del Cosenza, Antonio Buscè, analizza il momento del Picerno e riflette sulla sconfitta di Foggia: una gara dominata ma persa tra errori e occasioni sprecate. Massima attenzione per la prossima sfida.
06.12.2025 16:34 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Buscè avverte il Cosenza: “Il Picerno è tornato solido. A Foggia una giornata storta, ora serve lucidità assoluta”

Alla vigilia della sfida con il Picerno, Antonio Buscè non fa sconti: sarà una gara insidiosa, contro un avversario che ha trovato ordine e fiducia dopo alcune settimane turbolente.
«È una squadra che si è sistemata — spiega il tecnico —. Hanno ritrovato più equilibrio e sono in fiducia».

Un monito chiaro: il Cosenza dovrà alzare l’attenzione, perché il Picerno che arriverà al Marulla non somiglia più alla formazione in difficoltà di inizio stagione.

Buscè: “Massima attenzione a ciò che abbiamo sbagliato”

Il lavoro principale, però, è dentro casa propria. Buscè insiste sulla necessità di partire dagli errori commessi nella gara precedente:
«Bisogna stare attenti a ciò che abbiamo sbagliato noi nella partita precedente. Serve massima concentrazione».

La squadra deve ritrovare lucidità, equilibrio e solidità nei momenti chiave della gara, evitando leggerezze che possano compromettere prestazioni altrimenti positive.

La ferita di Foggia: una gara dominata ma persa

Il ko di Foggia brucia ancora. Non tanto per il risultato, quanto per il modo in cui è maturato: una prestazione ricca di occasioni ma povera di cinismo.

«A volte capitano giornate maledette», racconta Buscè senza cercare alibi.
«Abbiamo tirato 22 volte, creato tanto, sbagliato sei situazioni clamorose e pure due rigori. Ma nel calcio succede».

Un mix di imprecisione, sfortuna e ingenuità che ha ribaltato una gara che il Cosenza aveva controllato per lunghi tratti. Il tecnico ricorda che episodi simili non sono un’esclusiva:
«Capita anche ai primi della classe di perdere contro gli ultimi».