Cosenza, il giorno della rabbia..e di Oliva. O si cede o si fa la fine di Pierino

Ora o mai più. Altrimenti sará solo commedia, á la Pierino, per restare alla triste attualità. Dopo mesi di chiacchiere, patti di riservatezza, trattative vere ma mai sbocciate le lancette della stagione rossoblù sono chiamate a rintoccare con decisione su quello che a oggi è l'obiettivo vitale, l'unico scenario esistenziale capace di far riprendere quota al calcio di una intera provincia le cui propaggini di tifo arrivano in tutto il mondo: la cessione del Cosenza da parte di Eugenio Guarascio.
Un calvario a ostacoli, ma con una curva finale che suggerisce di drizzare le antenne da qui al prossimo 30 giugno. Gli ultimi indizi di questo thriller che ha illuso e stancato, fanno infatti pensare al cambio di scenario. Con quali conseguenze, però, è ancora presto per dirlo.
Oliva e i suoi sono davvero così vicini all'acquisizione di almeno tre quarti del Cosenza calcio? Sí, e negarlo ora sarebbe da pazzi. Questa testata ha per prima esposto alla pubblica curiosità l'imprenditore di Tarsia, capace di trapiantare, con profitto, anche a Modena competenza e voglia di crescere. Poi sono arrivate le smentite, infine le foto degli incontri romani che mostravano plasticamente tutta la vicinanza tra le parti, pur tra le mille contraddizioni del Guarascio venditore e con qualche paura di troppo relativa ai bilanci
Arrivato il lasciapassare della Covisoc e congelati de facto i casting lametini intessuti da maggio, si è intuito che la partita non era affatto chiusa,non lo era mai stata. C'era (e c'é ancora) da vincere la solita ritrosia di chi ha utilizzato il marchio Cosenza per amplificare immagine e vanità. Ma i giorni sono quelli buoni per capire se svolta sarà o se bisogna prendere atto che era tutto uno scherzo á la Pierino.
L'obiettivo dell'attuale presidenza è chiaro, e gli strumenti per raggiungerlo già utilizzati a maggio, a mezzo comunicati stampa: raffreddare la temperatura di una piazza esasperata, ancora più nel giorno dell'orgoglio rossoblù. E in tal senso le voci della possibile firma di un preliminare di vendita da vergare oggi, prima della protesta sotto la sede di Via Conforti, sembrerebbe avere una loro coerenza.
Ricapitolando: Oliva gioca dietro le quinte ma era ed è interessato ad acquisire quantomeno una solida maggioranza, aperto anche ai consigli di Guarascio (Bisoli?). Ha idee chiare sull'entourage tecnico (Fagiano è un nome molto spendibile, anche se da Salerno si continua a sostenere avesse già un accordo di massima con i granata) e vorrebbe, senza proclami sterili, riportare al Marulla passione e competenze. A dividerlo dalla felice conclusione della lunghissima trattativa, la giornata odierna e le solite piroette della controparte.
E ancora, un Guarascio in minoranza avrebbe forze e potere decisionale? Anche il restare in gioco con un (apparente) misero 20% potrebbe far rivalutare in negativo alla piazza l'intera operazione Oliva. E far pensare, con malizia, a scenari "di legno", molto piu simili a una commedia del compianto Vitali. Ancora poche ore e capiremo se quella di oggi sará stat una protesta "felice" e liberatoria , ancorché annacquata, o se gli artefici del destino rossoblù hanno scherzato anche stavolta.